
Creare un gioco da tavolo – perché no?! (terza parte)
Così mi sono detto qualche mese fa mentre quella che sembrava un’idea che si affacciava ogni tanto in una piccola finestra della mente, cominciava, invece, a bussare con una certa insistenza.
Una veloce premessa su alcuni punti (che ripeterò sempre):
- Di tutorial su come creare un gioco da tavolo ce ne sono parecchi su Internet. Questo è solo il racconto delle mie frustrazioni, difficoltà e insuccessi nel tentativo di raggiungere il mio obiettivo che non è aver un prodotto fatto, finito e pubblicato, ma solo quello di aver il piacere di poter creare qualcosa che possa definire “mio” e che sia giocabile e si spera divertente.
- Un paio di anni fa ho seguito un corso per Game Designer di Tamboo Create
- È il mio primo progetto di questo tipo
- Il gioco è stato play testato nella sua prima versione che definirei generosamente, pre alfa da volenterosi tra cui Grumpy Ze.
- Dopo i feedback lo sto ricostruendo praticamente da zero il che lo rende un perfetto soggetto da raccontare in una serie di articoli fino al suo, si spera, compimento
Chi di voi avrà letto le prime due parti saprà delle mie ingloriose gesta, nonché della mia incapacità di fondo a raggiungere un obiettivo minimo che era quello di creare una prima versione giocabile. L’obiettivo rimane lo stesso.
Ho una pletora di consigli, tanta buona volontà e spero di aver imparato dai miei errori precedenti.
Ho ripreso in mano i miei appunti del Corso di Game Designer di Tambù, mi sono riletto alcuni libri e mi sento abbastanza pimpante per cominciare ripartendo dall’inizio.
Così eccomi qui al mio tavolo. Con me i seguenti elementi:
- Il mio iPad per le ricerche su internet e per prendere eventuali appunti oltre che per guardare la lista dei suggerimenti
- I miei appunti del corso
- Cancelleria varia con fogli A4, riga e righelli, evidenziatori, post-it etc…
- Stampante
- “Luck, Logic and White Lies – The Mathematics of Games – 2nd Ed.” di Jörg Bewersdorff
- “Basic Gambling Mathematics – The Numbers Behind the Neon – 2nd Ed.” di Mark Bollman
- “Building Blocks of Tabletop Game Design – An Encyclopedia of Mechanism – 2nd Ed.” di Engelstein e Shalev
- “La Progettazione dei Giochi da Tavolo – Strumenti, Tecniche.e Design Pattern” di Walter Nuccio
- Una piccola lavagna magnetica bianca presa dai cinesi sotto casa
- Delle tessere magnetiche di mia creazione che ricalcano i blocchi del libro di Engelstein e Shalev
- Altre tessere magnetiche di mia creazione che ricalcano i blocchi del libro di Nuccio
- I materiali della prima versione: regolamento, diagrammi di flusso, mappe mentali etc…
- “Last but not least” il manuale di Mistborn House Wars che dovrebbe essere il nucleo di partenza del gioco
A parte il manuale di Mistborn House Wars non penso userò tutto quello che ho qui con me, soprattutto all’inizio. Li ho con me per sicurezza (come la coperta di Linus) e un po’ per problemi di memoria che, ogni tanto ormai, si affacciano alla mia mente.
La lavagna mi aiuterà ad avere una percezione visiva di ogni singola meccanica per elemento di gioco grazie anche alle tessere magnetiche. Questa la mia idea, ma già abbiamo notato, dalle volte precedenti, come le stesse siano spesso infrante nella realtà dei fatti.
Intanto però partiamo e vediamo cosa succederà… e nel caso vi invito a leggere le parti precedenti qui
Cominciamo con lo studiare di nuovo il manuale del nostro “cuore” delle meccaniche di base per vedere se e cosa possa esserci sfuggito la prima volta. Senza spiegare come funzioni per filo e per segno, il gioco ruota intorno a queste meccaniche: si pescano delle carte di eventi che devono essere risolti spendendo risorse da parte dei giocatori. Chi li risolve prende punti e se non si risolvono danno effetti collaterali spiacevoli per tutti e magari punti negativi. Per rendere la cosa più ordinata le carte eventi vengono piazzate su una plancia e ad ogni turno di un giocatore scivolano lungo la loro linea fino al raggiungimento del punto definito di “eruzione”.
Quindi noi dovremmo riuscire a creare un insieme di meccanismi e meccaniche che abbia lo stesso principio di base e da qui costruire quella che dovrebbe essere la mia “visione” del gioco.
Ripartendo con ordine dall’inizio utilizzando uno schemino semplice e veloce che, sicuramente, potrebbe cambiare con l’evoluzione del gioco:
- Nome del gioco (work in progress): Stardust Federation
- Esperienza per i giocatori: scelte significative, appagamento, negoziazione, ansia
- Descrizione per giocatori: Razze in una Federazione durante la sua plurisecolare vita. Acquisiscono Risorse, Colonizzano Pianeti, Combattono contro Fazioni Esterne, Commerciano, Risolvono Eventi. Porteranno la Federazione a prosperare o a sciogliersi?
- Tema: Simulazione Economica/Politica di una Federazione di Pianeti
- Meccaniche (work in progress): Card Drafting, Resource Management,
- Limitazioni per giocatori: Numero Azioni limitate, Numero di Risorse limitato
- Condizioni di Vittoria: Punteggio più alto o più basso
- Audience: Il nostro gruppo di gioco
- Struttura: Semi-cooperativo
- Caratteristiche: 14 o +, Medio-Lunga durata, 2-6 giocatori.
Stabiliti questi punti iniziali mi concentro sulle fasi di un turno di gioco per ogni giocatore:
- Raccolta Risorse e Carte
- Spostamento Carte Eventi
- Aggiunta di Nuovo/i Evento/i
- Passare o Risolvere Evento
Raccolta Risorse e Carte
Nella mia idea originale le carte non facevano parte dell’equazione. Un po’ per semplificare, un po’ perché non sono un patito della meccanica di Gestione Mano di Carte (per tradurla letteralmente). Trovo che leggere testo su una carta sia qualcosa che tolga tempo all’azione. E se è vero che sia un modo per aumentare la variabilità e la strategia, vorrei continuare a non usarle. Per le risorse, sempre nella versione pre-alfa, ne avevo immaginate 4 (Grano, Popolazione, Tecnologia, Navi) rispetto alle 6 del gioco. Per cominciare, questa volta e stando ai suggerimenti ricevuti, partirei con 2 sole più una risorsa jolly. Questo per limitare le variabili in fase di test e giungere a comprendere il flusso matematico di base, il numero di risorse massimo e minimo per le carte in modo certo e da lì decidere se aumentare o diminuire la loro difficoltà e in che modo. L’idea di fondo è comunque di arrivare a 3 o 4. Non di più. Per questo motivo partirò utilizzando le carte di Mistborn mantenendo il numero di risorse necessarie a risolvere l’evento, ma senza il tipo. In alternativa potrei sostituire la risorsa Atium, che nell’originale funge da eventuale risorsa jolly, con i Crediti o Soldi o il nome che avrà, che sarà la mia risorsa universale.
Ci sono delle eccezioni nel sistema di base, ma per ora le lascerei fuori perché vorrei inserire una meccanica di mercato all’interno del mio gioco che non esiste nell’originale, ma che dovrebbe coprire, in modo più approfondito e diciamo realistico, un fluttuare di prezzi e risorse durante il gioco ed influire su un possibile tracciato di prosperità ed equilibrio. Due variabili che trovo interessanti da implementare
La raccolta risorse fa parte anche del setup del gioco. Per cui ogni Razza avrà la sua specifica carta con il numero di risorse che potrà raccogliere a inizio turno e a inizio gioco.
E la Federazione partirà con un pool di risorse acquistabili, ma ancora è da stabilire il numero. Essendo un gioco da 3 – 5 Mistborn ha le sue proporzioni che saranno diverse con un giocatore di partenza in meno e uno in più rispetto al suo limite. Sono risorse che non possono essere rigenerate nel gioco originale, ma nel mio invece lo saranno.
Spostamento Carte Eventi
Nel gioco originale ad ogni turno il giocatore ripete le fasi in ordine. Durante questa fase il suo compito è spostare le Carte Eventi, nel modo e nell’ordine che preferisce lungo il rispettivo tracciato. Se una Carta Evento dovesse raggiungere
Anche qui ci sono eccezioni, ma per ora mi limiterò a mantenere la versione semplice dello slittamento. Originariamente il gioco ha una sezione con 3 righe, utilizzate in base al numero dei giocatori, e da 4 colonne segnate con numeri romani da 1 a 4. Nella mia idea questa versione del pannello e della numerazione dovrebbe essere diversa e anche il movimento delle carte dovrebbe essere non solo sull’asse delle X, ma per ora la terrò così.
Nella fase di setup iniziale vengono pescate tante carte evento quanto il numero di giocatori presenti al tavolo +1 e così lo terrò visto che la mia idea sul primo test si è rivelata sbilanciata. Il numero di giocatori +2 è sembrata poco gestibile.
Aggiunta Nuovo/i Evento/i
Al proprio turno il giocatore pescherà una carta di un nuovo evento e la posizionerà nello spazio della colonna relativa come segnato sulla carta. Se lo spazio sarà occupato, allora dovrà essere posizionata nello spazio libero più a destra. Devono comunque esserci sempre almeno 2 eventi sul tabellone.
Visto che ho deciso di mantenere il tabellone originale per i miei primi test non modificherò questa scelta.
Le scelte effettuate nella mia prima versione, per numero di eventi minimi in gioco e in pesca, aveva scelte troppo numerose e con la scarsità di risorse prodotte, che poi è stata la vera causa del disastro, ingiocabile.
Nella mia testa resta l’idea che le cose debbano essere un poco più complesse che nel gioco originale. Vorrei vedere fino a che punto posso spingermi e poi prendere una decisione.
Passare o Risolvere Evento
Originariamente il giocatore di turno sceglie se e quale evento vorrebbe risolvere. Può, in alternativa, passare il turno e recuperare una risorsa di sua scelta dal pool di risorse a disposizione.
E qui nel primo test vi erano delle differenze rispetto all’originale. Per prima cosa passare non dava diritto ad una pesca di una risorsa casuale dal pool, la risoluzione non era limitata ad 1 solo evento, ma dall’accordo tra i giocatori e il numero di azioni illimitato, ma solo dettato dalle scelte libere del giocatore di usare tutte le sue risorse a disposizione in un solo round o tenerle e utilizzarle un po’ alla volta fino al pescaggio.
Nella pre-alfa hanno cercato subito di usare tutte le risorse a loro disposizione fino all’ultima. D’altra parte, le alternative erano molte di più: Ricerca Tecnologica, Colonizzazione, Mercato, Contrattazione tra Loro. Tutte cose che voglio ci siano ancora ed è per questo che limiterò le azioni a 2 più lo scambio illimitato al Mercato. Un’azione potrà essere una a scelta tra Colonizzazione o Ricerca e l’altra una di Risoluzione Eventi con annessa contrattazione. Aggiungerò il passare per l’acquisto di 1 risorsa mantenendo quanto stabilito in Mistborn.
Prima di implementare il Mercato, lavorerò sull’utilizzo della Colonizzazione e Ricerca Tecnologica, ma sarà sempre dopo aver testato il sistema di base delle risorse. Non mi ripeterò mai abbastanza: l’equilibrio del motore di gioco deve essere quanto più vicino alla perfezione possibile. Deve poter reggere tutte le implementazioni successive senza problemi.
Per cui, per essere più chiaro, questa fase del turno del giocatore diventerà un elenco di azioni possibili così composto:
1 azione tra cui:
- Colonizzare Pianeti
- Ricerca Tecnologica
Risolvere Eventi o Passare
Mercato con scambio risorse (illimitato)
Extra
Al di fuori del test che quindi effettuerò inizialmente saranno assenti alcune idee che c’erano nella prima stesura. Le implementerò più avanti nel momento in cui sarò abbastanza sicuro della stabilità e giocabilità del sistema di base:
- Mercato
- Guerra
- Prosperità ed Equilibrio
Vedremo nel prossimo aggiornamento cosa sarò stato in grado di raggiungere.
L’avventura è appena incominciata.