Hit Z Road – Travel Diary 1

Hit Z Road – Travel Diary 1

Episodio 1

9 – 14 – 1961

Mattina

Nessuno sa davvero dire come sia stato possibile che negli Stati Uniti, ma forse anche nel resto del mondo, apparissero queste strane creature che chiamiamo zombies.

Qualcuno afferma che siano stati creati in laboratorio e che siano riusciti a fuggire, altri pensano che siano l’effetto di qualche arma chimica usata dai nazisti sui soldati alleati che poi, tornati a casa dalla guerra, abbiano infettato tutto il resto della popolazione. 

Poi ci sono le ipotesi che si rifanno alla “punizione divina” per le bombe atomiche sul Giappone, per chissà quale altro peccato commesso, e quelle che  affermano che sia soltanto una fase dell’evoluzione umana.

Papà dice che queste sono tutte cavolate. L’unica cosa certa è che ormai anche il nostro rifugio poco più a nord di Chicago è poco sicuro e che dobbiamo scappare e raggiungere la California il più presto possibile, finché le strade sono ancora abbastanza sgombre.  

Lì, dice, saremo al sicuro da tutta questa paura e follia perché oltre le Montagne Rocciose gli zombies non sono passati e quei pochi contagiati che hanno avuto sono stati internati e chiusi in apposite strutture di contenimento e, nel caso, eliminate per strada con autentiche “battute di caccia allo zombie”.

Io, ad ora, ne ho visto solo uno arrancare per strada barcollando, senza braccia, con il volto trasfigurato in un’espressione mostruosa ed una sorta di verso che pareva un gemito continuo. 

Papà è uscito di casa con la sua mazza da baseball e l’ha colpito con forza sulla testa continuando a colpirlo anche quando, ormai, della sua testa non rimaneva altro che poltiglia. 

Quando è tornato in casa stava piangendo.

“Credo fosse il vecchio signor Johnson”.- ha detto tra un singhiozzo e l’altro. 

A me è sempre piaciuto il signor Johnson: è sempre stato gentile con me.  Mi teneva sulle sue gambe e mi raccontava storie di draghi e principesse mentre mi accarezzava la testa e sorseggiavamo del the con sua moglie. Quando era il momento di tornare a casa mi dava sempre una caramella alla menta. 

Immagino che sua moglie adesso non ci sia più. 

Dicono che questi zombies mangino gli esseri umani e che basti anche solo che ti mordano o ti graffino per infettarti e renderti uno di loro dopo qualche giorno di agonia. 

Stanotte papà, insieme ai nostri vicini, cercherà di recuperare della benzina e un mezzo abbastanza capiente per contenere circa una ventina di persone. C

Vorrei solo che Jeremy fosse qui. 

L’ultima volta che l’ho visto è stato un paio di settimane fa prima di asserragliarci in casa.

Negli stessi giorni tutte le apparecchiature elettriche hanno cessato di funzionare con la mancanza di corrente rendendo difficile, se non impossibile, avere comunicazioni con qualcuno che non fossero i vicini più prossimi. 

Stiamo finendo di preparare poche cose; papà ha detto che possiamo portare solo il minimo indispensabile e che la priorità deve essere data a cibo e armi, ma io non lascerò qui questo diario. 


Notte

La ricerca è stata fruttuosa: papà e gli altri sono tornati con uno Scuolabus!

Tuttavia la felicità è durata un attimo, giusto il tempo di capire che il signor Flanegan non era con loro. Invece sono scese delle altre persone che non abbiamo mai visto.

Un uomo con lunghi capelli ed una folta barba rossa con una giacca di pelle, un signore calvo e un po’ cicciotto e un reverendo. 

L’uomo con la barba, ci ha spiegato papà, è un ex-pilota della nostra aeronautica che ha combattuto nell’ultima guerra nello scenario del Pacifico ed è il Capitano Therrien

Lo Scuolabus lo hanno preso insieme a lui e ad altre persone. Tutte morte insieme al signor Flanagan.

Il signor Phil, come ha detto di chiamarlo, e il Reverendo Albert sono stati recuperati per strada mentre tornavano qui. 

Adesso papà sta parlando con la signora Flanagan mentre mamma e James aiutano a caricare le loro cose. 

Il Signor Rowland fa la vedetta dal tetto del nostro mezzo.

Io sono seduta sotto il nostro portico e aspetto che papà abbia un momento per chiedergli se abbia visto Jeremy e la sua famiglia. 

Forse partiremo prima dell’alba. Vero o meno non ho ancora ben capito come mi stia sentendo a riguardo. In realtà è da quando ci siamo rinchiusi in casa, appena scattato l’allarme, che mi sembra di vivere in una bolla dove i miei pensieri navigano pigri come navi in mezzo al mare in bonaccia. 

Non riesco ad elaborare gli eventi, le situazioni…non mi sento partecipe emotivamente a quello che accade. 

Anche ora vedendo la Signora Flanegan piangere davanti a mio padre, non sento dolore, non ho la minima empatia. Sarò così per sempre? 

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