
Star Trek Captain’s Log – Simulated Salvation (parte 2)
Episodio 2
Simulated Salvation
Diario del Capitano – Data Astrale 202405.09 – Simulazione
Abbiamo eseguito nel modo migliore e con grande precisione tutte le richieste del simulatore. Tutti i maggiori sistemi sono stati testati come richiesto. Ogni minuto che passa l’equipaggio acquisisce maggiore sicurezza. Non posso che ritenermi soddisfatto finora. Adesso non ci resta che provare i motori a curvatura. Immagino che se fosse reale la USS NCC 1665 Vespucci non vedrebbe l’ora di solcare rotte sconosciute nelle vastità dello spazio.
“Ci porti fuori Iwala” disse “la faccia scivolare sulle onde. Impulso”.
“Subito capitano”
“Controllo ci augura “Buona via” capitano.
“Ringrazia Azalin”.
“Tutti i sistemi risultano online e a piena potenza. Pronti al suo comando”
“Nessuna nuova rilevazione dai sensori a lungo raggio”
“Nessun membro dell’equipaggio in sala medica.”
La nave sembrò scricchiolare mentre lasciava gli ormeggi magnetici.
“Bene così Iwala. Con dolcezza mi raccomando e Azalin chiedi le coordinate che dobbiamo raggiungere con il test” disse voltandosi verso la console di comunicazione.
“Tutti i sistemi sono online e pronti capitano. Noto solo una lieve fluttuazione negli scudi che sto correggendo.” Si inserì Lumer.
“Dati ricevuti ed inseriti nel navigatore” disse allegra Azailn.
“Iwala” disse Max battendo le dita sul pad di controllo della sua poltrona.
“Signorsì signore! Rotta impostata.”
“I sensori non segnalano ostacoli sulla nostra rotta capitano” Uxgam confermò il via libera.
Tutto liscio e tutto perfetto pensò mentre sentiva la tensione calare.
“Diamo il via alle danze allora…Musica Iwala facciamola danzare.” Ordinò.
“Scusi signore?”
Ci fu un momento di silenzio imbarazzato.
“Credo intendesse di dare potenza, di far partire il test mia nuova amica” disse sorridente Uxgam.
“Mi scusi capitano non avevo compreso le sue intenzioni.”
“Nessun problema. Partiamo allora!”
Ci fu una brevissima scossa che sembrava di assestamento
“Certo che questi simulatori sono davvero realistici” commentà Zuebe che fino ad allora non aveva quasi proferito parola. “Con il suo permesso capitano andrei alla mia console di simulazione per le emergenze mediche”.
“Certo. Permesso accordato.”
“Capitano abbiamo raggiunto warp 5 e siamo in accelerazione. Per ora nessun problema da segnalare ai sistemi”.
Il sibilante rumore di una porta che si chiudeva segnalò l’uscita dalla plancia di Zuebe.
“Di solito è un po’ più di compagnia. Mi chiedo se non sia successo qualcosa” Uxgam commentò con sguardo interrogativo verso Azalin.
Un altro sobbalzo, ma questa volta più forte accompagnato da un rumore sordo.
La plancia si inclinò verso destra improvvisamente.
Max strinse forte le mani sui braccioli della sedia per non essere sbalzato fuori dalla poltrona, ma senza successo.
L’impatto con il freddo pavimento del simulatore lo sorprese.
L’intera simulazione era scomparsa.
Si guardò intorno per vedere lo stato dei suoi compagni e notò che stavano alzandosi.
“Capitano tutto bene?”
Iwala era già al suo fianco pronta ad aiutarlo.
“Rottura del simulatore forse?” Ipotizzò Uxgam.
Il comunicatore sulla giacca di Max vibrò sommessamente.
Lo toccò con due dita facendo cessare la vibrazione.
Una sempre più familiare voce riempì la stanza di imprecazioni in una lingua a lui sconosciuta con qualche parola in Lingua Standard.
“Problemi…ricalibrando e riprogrammando…impossibile uscire…” un grugnito irritato non poteva lasciare dubbi su chi fosse dall’altra parte dell’apparecchio.
Max si rialzò con l’aiuto di Iwala e sistemò la divisa.
Azalin si era portata verso la porta di uscita del simulatore cercando di aprirla manualmente con gli strumenti per le emergenze.
Un altro rumore sordo e una vibrazione leggera.
La plancia era riapparve.
L’infinito spazio virtuale era di nuovo davanti ai loro occhi.
Senza dire una parola ripresero le loro posizioni tranne Azalin che ancora stava cercando di aprire la porta per uscire.
“Uxgam vai a vedere come sta Zuebe”.
Il Denobulano si diresse verso l’ingresso della stanza di simulazione medica.
“Aza è inutile che ci provi. Torna al tuo posto.” Cominciò “Se c’è stato un danno non ci faranno uscire da qui finché non l’avranno riparato”.
Azalin fece per dire qualcosa, ma si interruppe e a capo chino.
Uxgam tornò sorreggendo Zuebe che non appoggiava bene la gamba.
“Va tutto bene, penso di essermi soltanto slogata una caviglia” disse appggiandosi allo schienale della poltrona mentre Uxgam le rimaneva al fianco.
E adesso avrebbero dovuto aspettare?
Stando magari ore prima che li facessero uscire senza fare niente?
Il comunicatore vibrò un’altra volta e Max lo attivò .
“Cadetto le riparazioni procedono e siamo a buon punto. Tuttavia un sistema di sicurezza interna si è attivato con il ripristino delle sub routine di simulazione orografica. Gli ingegneri stanno cercando di bypassarla.” disse qualcuno che non riuscì a riconoscere e dall’accento strano. “Questa sistema non ci sta permettendo di farvi uscire…non proprio…” un uomo sicuramente pensò Max.
“In altre parole…affinché le porte si aprano i cadetti devono finire la simulazione in cui si trovano. Questo affinché le valutazioni siano complete e inserite nel database per gli esami di fine anno e…”
“Dia qua…” il seguente sommesso grugnito non lasciava dubbi su chi si fosse intromesso. “In altre parole Cadetto: finisci la simulazione che si è creata o non riusciremo a farti uscire. Consiglio di fallirla velocemente.”
Un altro rumore.
“Se mi permette è la prima volta che succede una cosa del genere e sarebbe interrante vedere come un riavvio forzato abbia influito sul sistema. Consiglierei di far loro terminare la missione nei migliori dei modi per poter aver una valutazione…”
La comunicazione cessò di colpo.
Quindi due possibilità…fallire la simulazione e uscire velocemente o continuarla fino alla sua ultima richiesta.
Max guardò Zuebe.
Lui aveva già deciso. Era un’occasione unica per tutti loro. Avere più tempo degli altri nel simulatore avrebbe potuto dar loro quella anche piccola dose di esperienza in più, un modo per aumentare l’affiatamento tra tutti e magari anche una valutazione superiore agli altri.
“Io dico di portare a termine la missione” disse. “Ma vorrei sentire la vostra opinione invece che dare un ordine diretto”.
“Io concordo con lei capitano” disse Iwala.
“Perché no? “ disse Laurem “Sto ancora cercando di capire al meglio come funzioni questa console. Un po’ di tempo in più mi farebbe comodo”
Azalin scrollò le spalle.
“Zuebe pensi di farcela?” chiese.
“Certo. Di là c’è un vero tricorder medico di emergenza e dei farmaci per il primo soccorso. Se Uxgam mi aiutasse un attimo potrei sistemare la mia caviglia. “
“Ma certo!” Disse sollevandola di peso e riportandola nella stanza di simulazione medica.
“Allora è deciso” disse soddisfatto.
Ora c’era solo da far ripartire la simulazione, ma come?
Ora come ora la nave sembrava fluttuare in una spazio completamente vuoto.
“Laurem i sistemi funzionano?” Chiese
“No. Nessuno. È come se fossimo in una sorta di pausa e non saprei come farli ripartire. Forse devono farlo da fuori. O forse dobbiamo farlo noi?”
Sembrava strano che i cadetti all’interno di un simulatore potessero decidere di fermare o riavviare la simulazione.
“Computer fai riparitire la simulazione” disse Max.
Tentativo stupido, ma da qualche parte bisognava pure iniziare a provare.
“Simulazione 745/A in riavvio”.
Emise un fischio. Fortunato.
Ci fu una frazione di secondo dove tutto sembrò spegnersi di nuovo e l’immagine si riformò esattamente a quando si era interrotta.
Neanche il tempo di gioire per l’accaduto che Laurem intervenne.
“Capitano mi vengono segnalati problemi su tutti i ponti. Si sono aperte falle sul lato di bordo a più altezze. I sistemi non rispondono. I motori escono da velocità curvatura. “ la sua voce era concitata.
“Armi offline.”
“Scudi al 50….30…10…offline”.
“Sensori offline”
“Comunicazioni offline”
La maggior parte dei sistemi stava collassando a cascata
Le luci in plancia si abbassarono.
“Sistema vitale offline”
“Capitano qui abbiamo molteplici segnalazioni di perdite e feriti e non mi funzionano gli ologrammi infermieristici” Intervenne Zuebe dall’interfono mentre Uxgam rientrava in plancia.
“Azalin vai in infermeria aiutarla quanto possibile.”
“Mandate squadre di manutenzione a controllare le falle nello scafo”
“Laurem ridammi i sensori almeno e un minimo di motore a impulso!” Comandò. “Cieco e fermo vuol dire morto”.
“Sissignore ci sto lavorando”
“Uxgam dammi un’ipotesi del perché ci troviamo in questa condizione.”
“I dati in mio possesso non mi permettono ancora di formulare un’ipotesi quantomeno presentabile alla sua attenzione” disse il denobulano senza sollevare lo sguardo dalla console scientifica. “Ma azzardare per azzardare può darsi che ci sia stata un collisione con qualcosa.”
“Ma gli scudi non avrebbero dovuto…” Si fermò. Stava per fare una domanda stupida.
Questa era una simulazione. Si stava chiedendo loro di risolvere una situazione di emergenza e quella avrebbero dovuto risolvere. Il tempo per le eventuali spiegazioni sarebbe arrivato dopo.
“Rapporto danni e aggiornamento dall’infermeria”