
Star Trek Captain’s Log – Simulated Salvation (parte 3)
Episodio 2
Simulated Salvation
Diario del Capitano – Supplemento – Data Astrale 202405.09 – Simulazione
La missione 745/A non è partita coi migliori auspici. Siamo ancora in fase di riparazione dopo alcune ore simulate. Le perdite dell’equipaggio sono state, per fortuna, lievi. Dato il numero di feriti ho acconsentito alla richiesta di attivare l’emergenza medica. Grazie al lavoro di Laurem con il supporto vitale riattivato, i motori impulso al minimo di potenza e i sensori almeno utilizzabili a corto raggio, siamo riusciti ad individuare un pianeta roccioso di cui stiamo sfruttando l’orbita nella zona in ombra per procedere con le riparazioni. Restiamo ancora senza alcuni sistemi utilizzabili come le comunicazioni e ancora non abbiamo idea di dove ci troviamo esattamente. Appena riavremo tutti i sistemi online triangoleremo la nostra posizione se necessario. Sto scrivendo questo appunto sul pad di controllo della mia poltrona di comando. Anche il computer ha subito danni e non sempre è online.
“Capitano! Sistemi di comunicazione di nuovo online!” Esclamò Laurem con un’esclamazione quasi di sorpresa.
“Ricevo qualcosa da una posizione vicina, ma non riesco a stabilire da dove esattamente. Il segnale è comunque ancora debole e distorto. Provo a pulirlo e stabilizzarlo” disse Azalin di nuovo improvvisamente allegra.
Gli eventi positivi, seppur minimi, stavano rialzando il morale.
Erano stati momenti difficili fino a una mezz’ora prima, ma come capitano si poteva ritenere soddisfatto della prova dell’equipaggio. Tutti avevano cercato di essere d’aiuto agli altri. Iwala era ancora poco inserita, ma era certo che dopo la missione avrebbero avuto modo di passare tutti un po’ di tempo insieme in un ambiente e in modo molto più rilassato tale da favorire il suo inserimento.
Contava molto su Azalin e la sua propensione Risiana all’accoglienza.
“Riusciamo a dare più potenza ai sensori?” chiese.
“Ci sto ancora lavorando capitano, ma possiamo provare trasferire energia ai sensori recuperandola da qualche altro sistema…” provò a suggerire il Sulibano.
“Laurem ha ragione in teoria, ma allo stato attuale non siamo ancora in grado di dare sufficiente potenza senza perdere completamente qualche altro sistema” disse Uxgam
“Capitano il segnale audio è una richiesta di aiuto probabilmente”
“Probabilmente o sicuramente?”
“Non posso dirlo con certezza. Non è un lingua conosciuta e con il computer in questo stato non ho molto aiuto, ma è su uno dei canali di emergenza”.
“Scudi di nuovo online”
“Adesso sì che trasferirei potenza ai sensori dagli scudi” disse Uxgam
“Procedediamo allora Laurem” ordinò.
“Signorsì signore! Un secondo…”
“Ma guarda…”disse Uxgam.
Trascorsero alcuni secondi di silenzio che sembrarono minuti.
“Quindi?” Chiese Max sollecitando il Denobulano
“Sto ancora cercando di triangolare la nostra posizione con esattezza capitano, ma posso dire che ci troviamo in un sistema composto da 5 pianeti di diversa massa associati ad una stella bianca” Uxgam espose velocemente i dati mano a mano che apparivano sul suo schermo.
“L’ultimo dei pianeti di questo sistema sembrerebbe possedere delle geoformazioni di tipo continentale simili a quelle della Terra. La dimensione dovrebbe essere di una volta e mezza con un periodo di rotazione sull’asse di 28 ore terrestri. Non riesco a valutare la composizione chimica della loro atmosfera. Ma potrebbe essere abitato…o abitabile. Dalla cintura di asteroidi poco lontana dovrebbe provenire il segnale captato dalla Vespucci”.
“Gli altri pianeti si direbbero simili a quello dietro cui ci stiamo nascondendo. Sono enormi pianeti rocciosi senza alcun tipo di atmosfera si direbbe”
“Avvicinandoci penso che potremmo aver informazioni più precise perché comunque ricevo dati che non riesco ancora a comprendere dai sensori” concluse.
“Signore la maggior parte delle falle sono state messe in sicurezza. Ovviamente la nave richiederà riparazioni più approfondite in un cantiere.”intervenne Iwala.
“Molto bene. Annotato” rispose Max secco.
“Azalin sei riuscita a decifrare qualcosa in più? Ho bisogno di maggior sicurezza sulle informazioni che pensi di aver ricevuto. Non ho intenzione di rischiare altre perdite senza un motivo valido.”
“No, ma penso di esserci vicina. La matrice di lingua Denobulana sembra dare dei risultati con alcune eccezioni. Forse Uxgam potrebbe darmi una mano?”
“Accordato. Uxgam…”
“Certo signore!”
“Nel frattempo allarme giallo” ordinò. “Iwala ci porti più vicino al segnale.”
“Signore con il computer ho sempre dei problemi. Ci metterò ancora del tempo. I processi di base sono attivi o la nave non andrebbe, ma su quelli avanzati…”
“Va bene così. Hai fatto un ottimo lavoro finora.”.
Con lentezza uscirono dall’orbita e dalla sicurezza che quel grosso masso aveva loro regalato e la plancia fu invasa dalla luce della stella bianca proprio davanti a loro.
Per un attimo il suo pensiero si focalizzò su quanto fosse avanzata la tecnologia che permetteva loro di poter assaporare lo spazio come se ci fossero davvero.
Si chiese se Laurem e Uxgam ne fossero estasiati quanto lui, ma decise che probabilmente lo erano molto di più. Si promise di chiedere finita la simulazione.
“Capitano con l’aiuto di Uxgam ho una traduzione abbastanza certa del messaggio di soccorso da sottoporle. Manca ancora l’ultima parte.”
“Sentiamo”
“Qui è la (incomprensibile) nave di (incomprensibile). Abbiamo urgente bisogno di aiuto medico”. Azalin riprese fiato “Viene ripetuto più volte”.
Il Denobolano intanto tornò alla sua postazione scientifica.
La Vespucci si mosse con cautela verso la catena di asteroidi a velocità impulso per qualche minuto.
Tutti rimasero in silenzio.
“Capitano ho la posizione esatta della nave scoosciuta” Uxgam interruppe la quiete. “Si trova tra gli asteroidi e il pianeta simile alla Terra”.
“I sensori adesso captano anche un’altra stella, più lontana ancora, verso il limite di questo sistema una nana rossa. Ricevo anche altri dati dal pianeta, la sua composizione…”
“Computer di nuovo online cap…”
“Ah Parbleu, ma guarda te che situazione interessante!” Esclamò una voce sconosciuta annunciandosi con un classico suono simile ad un phaser.
“E che equipaggio interessante!” Prosegui
“Computer?” Chiese Max
“Ouì!”
“Capitano io sto eseguendo una nuova scansione dei sottosistemi e delle subroutines, ma non vedo…”
Azalin ridacchiava nella sua postazione. L’inaspettato accento francese del computer di bordo non stava divertendo solo lei.
Persino la serissima Iwala sembrava avere dei lievissimi movimenti sussultori delle spalle che chiunque avrebbe facilmente associato ad un tentativo di trattenere le risate.
Laurem aveva cambiato leggermente colore virando su un arancione pallido con un’aria imbarazzata.
La porta della simulazione medica si aprì con un sibilo e Zuebe usci zoppicando lievemente.
“Capitano il computer funziona di nuovo e possiamo togliere l’emergenza medica. Volevo dirglielo di persona” disse sorridente
“Temo che purtroppo ne avremo un’altra presto mon trèsor”.
Zuebe accigliò lo sguardo confusa e perplessa.
“Abbiamo una richiesta di emergenza medica da una nave sconosciuta e un nuovo compagno di viaggio” disse Max
“Sono il vostro Calcolatore Elettronico di fiducia. Al vostro servizio madmoiselle”.
Zuebe scrollò le spalle e si mise di fianco alla poltrona del comandante appoggiando entrambe le braccia per usarla come sostegno temporaneo e sollevare la caviglia ferita ed indolenzita.
“Oggi sarà la giornata delle cose che vanno in modo imprevisto allora” commentò.
“Capitano se vuole ho la rotta per raggiungere la nave inserita nel navigatore grazie all’aiuto di…”
“Hubert! Mi chiamo Hubert!” Rispose con quello che si poteva forse definire entusiasmo il computer di bordo. “O forse era il nome del mio creatore?”
“Se posso permettermi capitano ho delle nuove informazioni ora che il computer è di nuovo… posso dire ”funzionante”?”
“Funziono benissimo! Sono una meraviglia della tecnologia!” Ci un lieve scroscio di disturbo nella voce
”E chiamami per nome mio caro Uxgam!”
Max fece un cenna d’assenso per dire al denobulano di proseguire.
“La nave non sembra aver riportato danni da armi di alcun tipo, ma ci sono segnali di detriti di navette di salvataggio lanciate verso lo spazio e non verso il pianeta. I sensori indicano anche la presenza di segnali di energia non ben specificati e molto deboli. Non vi sono tracce di segni vitali a bordo” Uxgam muoveva le mani con calma sulla sua console.
“Immagino” proseguì “che abbiano abbandonato la nave con i pod di evacuazione verso lo spazio e non il pianeta perché l’atmosfera sarebbe tossica per molti di noi e se devo fare una supposizione probabilmente anche per loro.”
“Purtroppo i sensori non riescono ad avere una lettura molto chiara, ma ci sono comunque tracce di civiltà sul pianeta. Probabilmente era abitato. Qualcosa potrebbe averne cambiato la condizione di partenza.”
“Tipo?”
“Difficile dirlo con certezza con questi dati, ma se mi permette di azzardare un’ipotesi, potrei valutare la nana rossa come responsabile”
“Sarebbe a dire?”
“Credo che il pianeta sia sotto l’influenza di 2 forze di gravità contrapposte che ne hanno causato una leggera modifica dell’orbita. Direi che è un evento che è accaduto meno di un secolo fa ed è ancora in evoluzione in questo momento”
“E?” Max lo indusse a proseguire.
“Sempre per ipotesi, questo eventuale cambio dell’orbita ha e sta tuttora inducendo una serie di modifiche all’interno dell’ecosistema portando all’estinzione tutte le eventuali specie presenti risparmiando solo quelle a livello microcellulare. Per altre supposizioni forse la nave che chiede soccorso potrebbe esserci d’aiuto” continuò. “I dati che raccolgo dai sensori sembrano indicare che la nave sia qui da almeno 20 anni.”
“Bravò! Bravò! Che velocità di analisi e di pensiero!”
“Capitano io non riesco a trovare l’errore. Non vedo come poter riparare o riptogrammare la sub routine del linguaggio”. Lumer emise con un flebile suono di lamento. “Non so più dove cercare.”
“Va bene così. Per certi versi qualcuno qui lo trova anche divertente” disse guardando serio verso Azalin che ad ogni intervento di Hubert faceva fatica a trattenere le risate.
“Abbiamo una richiesta di aiuto. Tanto basta per me. Iwala ci porti alla nave”
“Azalin, Iwala ed io formeremo il gruppo di sbarco” disse
“Zuebe tu ci aiuterai da qui viste le tue condizioni. A te Uxgam lascio il comando” Mentre diceva questa parole si diresse verso il simulatore per le operazioni esterne alla sinistra dell’ingresso seguito da Iwala e da Azalin.
“Bon Voyage mon capitaine!”
Fu l’ultima cosa che sentì prima del chiudersi della porta alle sue spalle insieme ai risolini soffocati di Iwala e Azalin.